La figura di
riferimento è la persona che accompagna in modo privilegiato il percorso al
Nido di ciascun bambino e della sua famiglia. La figura di riferimento si occupa
di tenere a mente le specificità del sistema familiare e di seguire i processi
di crescita e le inevitabili crisi del bambino comprendendole nel loro
significato evolutivo, potendo così
concentrare le proprie energie su un numero ridotto di bambini e famiglie. Così
facendo, l’educatrice di riferimento può rispondere alle esigenze di stabilità
e di sicurezza di bambini e genitori. Questa persona non potrà però essere
sempre presente, per cui è indispensabile che il bambino, col tempo, instauri
relazioni significative anche con le altre educatrici.
L’educatrice di
riferimento si occupa quindi:
- Costruisce un rapporto individualizzato sostitutivo conquistando progressivamente la fiducia del bambino
- Rappresenta punto di appoggio e di fiducia per la famiglia proponendosi come figura stabile con la quale comunicare, interagire e scambiare opinioni su quello che avviene quotidianamente e sui bisogni educativi del singolo bambino
- Rende il bambino sempre più autonomo
Le funzioni dell’educatrice di riferimento sono
state riassunte da Borghi nella scheda seguente:
Attenzione al
malinteso: l’educatrice non deve considerare come “suoi” i bambini del suo
gruppo e dimenticarsi dei “bambini delle colleghe”!!
Nei decenni passati c’è
però stato un ampio dibattito su questo argomento: ai sostenitori della “figura
di riferimento unica” si opponevano i sostenitori del “sistema di riferimento”.
Secondo questi ultimi si deve lasciare la possibilità al bambino, per quanto
piccolo sia, di scegliere, di volta in volta, a quale degli adulti presenti orientarsi.
Con questo modello è il gruppo degli educatori che detiene la regia e la
responsabilità della mediazione del nuovo contesto e del relativo ambientamento
del bambino al Nido. Inoltre viene riconosciuta
al bambino l’effettiva potenzialità all’esperienza dell’espansione e del
cambiamento del proprio consueto contesto di vita nonché la capacità di mediare
rispetto al gruppo dei pari.
FIGURA di riferimento
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SISTEMA di riferimento
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Accoglienza
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Individuale
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Di
gruppo
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Distacco
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Deve
essere contenuto, sostenuto e mediato dall’educatore.
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Deve
essere comunicato e condiviso tra bambini, tra bambini e adulti, tra genitori
ed educatori, tra genitori.
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Aspetti
critici
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Passaggio
dai “bambini di nessuno” ai “miei bambini”: la figura di riferimento rischia di rinchiudersi in un rapporto esclusivo. |
Passaggio
dai “nostri bambini” ai “bambini di nessuno”: passaggio da una figura di
riferimento che rischia di divenire esclusiva e di non riconnettersi al
gruppo di lavoro a un gruppo in cui gli individui sono potenzialmente
indefiniti e i legami poco stabili.
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Quando è utile
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I genitori preferiscono
rivolgersi ad una persona sola piuttosto che a molte, e sembra che
riescano a parlare più liberamente proprio perché sanno che quella è la
persona che segue il loro bambino più da vicino (alleanza genitori-bambini).
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Laddove
il sistema di attaccamento madre-bambino non risulti stabile, l’educatore di
riferimento può provocare gelosie e comportamenti ambivalenti nel genitore, il
sistema di riferimento elude le dinamiche personali.
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Nei vostri asili come
siete organizzate? Lavorate attraverso la FIGURA DI RIFERIMENTO o utilizzate il
modello del SISTEMA DI RIFERIMENTO? Aspettiamo le vostre esperienze!
Fonti
Mantovani,
Restuccia Saitta, Bose, Attaccamento e
inserimento. Stili e storie delle relazioni al nido, Franco Angeli, Milano
2003
Bestetti
G., Piccolissimi al nido, Armando Editore,
Roma 2007
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