A volte al nido può succedere che, oltre a sentimenti di
collaborazione, cooperazione e riconoscenza, si determinino anche
conflittualità e competizione. Questi momenti di competizione sono un
fenomeno molto noto a chi si occupa dei bambini piccoli e degli adulti
che se ne prendono cura e viene definito come il bisogno di ciascuno di
sentirsi il custode privilegiato del bambino. I genitori, nell’affidare
il loro bene più prezioso ad altri, si trovano nel paradosso di dover
scegliere persone che tanto più sono competenti, sensibili e sanno
diventare per il bambino punto di riferimento importante, tanto più
susciteranno sentimenti di gelosia, inadeguatezza, paura di non essere
più amati dal proprio bambino. Nell’immagine sottostante è riportato un
brano tratto dal libro Piccolissimi al nido di Bestetti (Bestetti G., Piccolissimi al nido, Armando Editore, Roma 2007, p. 50).
Se gli educatori, preparati e competenti, sanno riconoscere queste
dimensioni affettive, esplicitandole anche ai genitori, questi ultimi
non percepiranno più le educatrici come rivali ma come preziose alleate e
gli educatori potranno vivere più serenamente la relazione con i
genitori.
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