La
Nanna, Sonno o Sonnellino è un bisogno primario e la sua soddisfazione è
necessaria per il benessere e l’equilibrio del bambino che deve:
- Avere sonno
- Essere in un ambiente sicuro e tranquillo
- Sentirsi contenuto
- Prevedere un rituale di addormentamento (ninne nanne)
- Includere gesti estremamente affettivi (coccole, carezze, massaggi)
È
un momento che più di altri implica il contatto fisico e corporeo tra educatore
e bambino, è una sorta di abbandono tra le braccia dell’educatore, senza la
presenza rassicurante dei genitori.
Un
buon riposo è infatti, un indicatore positivo dell’efficacia del nostro agire
educativo e dell’effettivo benessere dei bambini al nido.
I fattori chiave per il sonnellino sono tre:
· Fiducia,
è la base che permette ai bambini di passare da una fase di veglia ad una di
sonno in modo facile e naturale
· Sensibilità
perché le educatrici devono porre attenzione ai segnali inviati dai bambini e
provvedere al loro bisogno di dormire. In genere i segnali più evidenti sono:
occhi che si chiudono sempre più a lungo, sbadigli, sfregamento d’occhi,
scivolamenti di lato ed un generale rallentamento corporeo: il bambino sembra
“addormentarsi” lì dov’è!
Un segnale che può essere difficile da decifrare è il pianto da sonno
Un segnale che può essere difficile da decifrare è il pianto da sonno
· Ambiente
familiare, sicuro e confortevole, pertanto deve esserci una stanza
appositamente adibita con culle o lettini, isolata dai rumori e senza la
presenza di colori vivaci o elementi di disturbo; le educatrici dovrebbero far
dormire ogni bambino nello stesso posto e nella stessa culla ogni giorno
(per la creazione e l’aumento della fiducia).
Capita che ci siano
dei bambini che manifestano delle resistenze durante la routine della nanna,
allora le educatrici devono essere in grado di distinguere il bambino che ha
bisogno di dormire e quello che non ha bisogno, per questo è necessario
conoscere i bambini e la loro storia relativa al dormire. Se il bambino è
agitato, tende ad opporre resistenza al sonno, anche se in realtà ne ha
bisogno: in questo caso bisogna cercare di individuare il motivo, insistendo
che stia a letto; certo il bambino continuerà per un po’ a rifiutare, ma le
educatrici possono sedersi accanto e insistere con atteggiamento verbale e non
verbale calmo e fermo. Mostrarsi preoccupate o irritate porta il bambino ad
innervosirsi e svegliarsi di più! Importante è comunque capire i possibili
motivi parlando con i genitori.
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