Al
pomeriggio o alla sera, il bambino ha bisogno di gradualità per affidarsi al
genitore, difatti tende ad assumere atteggiamenti diversi: esitando o
rifiutando il genitore, fuggendo e facendosi rincorrere, finendo quello che
stava facendo, mostrando al genitore quanto fatto durante la giornata,
avvicinandosi e abbracciando il genitore; quest’ultimo non deve perdere la
pazienza, anche perché egli stesso deve ritrovare il proprio ruolo.
Tre
elementi focali sono:
- la valenza educativa dell’uscita data dal passaggio tra la realtà della’asilo nido e quella esterna, con i cambiamenti di relazioni, bisogni, oggetti, spazi e tempi
- un’occasione di rapporto individualizzato con il bambino nel quale si può aumentare il contatto fisico, la vicinanza, offrendo empatia a ciascun bambino.
- un’occasione di rapporto individualizzato con il genitore, dove è focale la comunicazione perché si racconta la giornata trascorsa al nido per la condivisione delle esperienze
Per
evidenziare al bambino il momento di passaggio, permettendogli quindi di
prepararsi psicologicamente ed emotivamente, è consigliabile per le educatrici:
- connotare in maniera chiara, precisa e prevedibile il momento di uscita
- progettare una durata sufficiente
- prevedere un tempo sufficiente sia per l’esplicarsi delle relazioni genitore-bambino-educatrice, sia per le comunicazioni genitori-educatrice
- considerare che possono verificarsi ritardi imprevisti
- creare una situazione di gioco calmo o comunque di tranquillità, permettendo ai bambini di muoversi
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