I campi di esperienza,
secondo il decreto ministeriale del 1991 (si riferisce però alla scuola
dell’infanzia, quindi nella fascia 0-3
si devono eliminare tutti i tentativi di precocizzazione degli apprendimenti)
sono i diversi ambiti del fare e dell’agire del bambino e con le modifiche del
2003 classificati in: corpo e movimento; fruizione e produzione di messaggi;
esplorare, conoscere e progettare; il sé e l’altro. Poi vi sono state anche
delle modifiche con le Indicazione per il curricolo 2007. Al di là dei
cambiamenti nella scuola dell’infanzia, anche nelle strutture caratterizzate da
progettualità verticali come i centri infanzia e i nidi integrati si sottolinea
che l’interesse primario è l’identificazione di possibili settori di esperienza
per il bambino, all’interno dei quali sviluppare gli apprendimenti. Agli educatori spetta il
compito di predisporre giochi e attività differenti senza privilegiare alcun
campo in particolare, ma dando ad ogni bambino la possibilità di esprimere,
divertirsi, crescere e imparare.
I campi di
esperienza sono ripresi dalla scuola dell’infanzia e mirano al
perseguimento di obiettivi formativi del processo educativo = competenze
(atteggiamenti, capacità e conoscenze) da parte dei bambini, ciascuno secondo i
suoi ritmi e i suoi stili apprenditivi. Si configurano come: “predisposizione
di un accogliente e motivante ambiente di vita, di relazioni e di apprendimenti
che, escludendo impostazioni precocemente disciplinariste e trasmissive,
favorisca una pratica basata sulla articolazione di attività, sia strutturate
che libere, differenziate, progressive e mediate”. (Decreto Ministeriale 03
giugno 1991, “Orientamenti dell’attività educativa nelle scuole materne
statali”).
I campi di esperienza:
- Identificano
uno specifico ambito di indagine e di ricerca all’interno del quale i
bambini possono cimentarsi
- Sono luoghi
“del fare e dell’agire” perché diventano opportunità per esplorare se
stessi, le figure di riferimento, i compagni, il proprio corpo, la realtà
circostante, il mondo dei linguaggi…
- Sono volti al
perseguimento di precisi obiettivi formativi perché i suoi interventi sono
sempre intenzionali, programmatici e realizzati in forma flessibile,
personalizzata, esperienziale e ludica
Al Nido i campi
di esperienza sono rilevanti:
· Per
definire proposte di contenuti di attività e predisporre delle metodologie
attraverso le quali tali contenuti vengono offerti ai bambini
- Riuniscono
i momenti, gli strumenti e le attività proposte e rielaborate dagli
educatori per definire e gestire i percorsi formativi intenzionalmente
proposti ai bambini dell'asilo nido
- Non vengono
proposti nel contesto aula, ma piuttosto
nell’organizzazione globale dell’ambiente nido, utilizzando materiali
concreti e quotidiani e utilizzando tutti gli spazi, interni ed esterni,
della struttura
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