domenica 29 dicembre 2013

PROGETTARE PER CAMPI D' ESPERIENZA

I campi di esperienza, secondo il decreto ministeriale del 1991 (si riferisce però alla scuola dell’infanzia, quindi nella fascia 0-3  si devono eliminare tutti i tentativi di precocizzazione degli apprendimenti) sono i diversi ambiti del fare e dell’agire del bambino e con le modifiche del 2003 classificati in: corpo e movimento; fruizione e produzione di messaggi; esplorare, conoscere e progettare; il sé e l’altro. Poi vi sono state anche delle modifiche con le Indicazione per il curricolo 2007. Al di là dei cambiamenti nella scuola dell’infanzia, anche nelle strutture caratterizzate da progettualità verticali come i centri infanzia e i nidi integrati si sottolinea che l’interesse primario è l’identificazione di possibili settori di esperienza per il bambino, all’interno dei quali sviluppare gli  apprendimenti. Agli educatori spetta il compito di predisporre giochi e attività differenti senza privilegiare alcun campo in particolare, ma dando ad ogni bambino la possibilità di esprimere, divertirsi, crescere  e imparare.

I campi di esperienza sono ripresi dalla scuola dell’infanzia e mirano al perseguimento di obiettivi formativi del processo educativo = competenze (atteggiamenti, capacità e conoscenze) da parte dei bambini, ciascuno secondo i suoi ritmi e i suoi stili apprenditivi. Si configurano come: “predisposizione di un accogliente e motivante ambiente di vita, di relazioni e di apprendimenti che, escludendo impostazioni precocemente disciplinariste e trasmissive, favorisca una pratica basata sulla articolazione di attività, sia strutturate che libere, differenziate, progressive e mediate”. (Decreto Ministeriale 03 giugno 1991, “Orientamenti dell’attività educativa nelle scuole materne statali”).

I campi di esperienza:
  • Identificano uno specifico ambito di indagine e di ricerca all’interno del quale i bambini possono cimentarsi
  • Sono luoghi “del fare e dell’agire” perché diventano opportunità per esplorare se stessi, le figure di riferimento, i compagni, il proprio corpo, la realtà circostante, il mondo dei linguaggi…
  • Sono volti al perseguimento di precisi obiettivi formativi perché i suoi interventi sono sempre intenzionali, programmatici e realizzati in forma flessibile, personalizzata, esperienziale e ludica


Al Nido i campi di esperienza sono rilevanti:

·     Per definire proposte di contenuti di attività e predisporre delle metodologie attraverso le quali tali contenuti vengono offerti ai bambini

  • Riuniscono i momenti, gli strumenti e le attività proposte e rielaborate dagli educatori per definire e gestire i percorsi formativi intenzionalmente proposti ai bambini dell'asilo nido
  • Non vengono proposti  nel contesto aula, ma piuttosto nell’organizzazione globale dell’ambiente nido, utilizzando materiali concreti e quotidiani e utilizzando tutti gli spazi, interni ed esterni, della struttura

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