domenica 29 dicembre 2013

PROGETTARE PER SFONDI INTEGRATORI

Questo modello ha origine in Italia, verso gli anni sessanta/settanta, per cercare di andare oltre l’ottica della progettazione per obiettivi, la quale era molto rigida e non era in grado di rispondere a tutte le diverse esigenze. “Il gruppo di studiosi metteva in relazione la crescita con la capacità progressiva del soggetto di sapersi rappresentare in un contesto e riteneva quindi necessario che un bambino potesse crescere e realizzarsi solamente in rapporto a uno specifico ambito fisico e culturale” senza però che ciò sia troppo fisso e delimitato. Quindi la proposta di sfondo integratore per dare al bambino la possibilità di collocarsi in “una struttura connettiva narrativa nella quale possa essere padroneggiato l’imprevisto” (Canevaro A., Lippi G., Zanelli P., Una scuola uno sfondo. “Sfondo integratore”, organizzazione didattica e complessità, Nicola Milano, Bologna 1988, p. 12.). La narrazione intesa come storia nella quale il bambino entra senza difficoltà, dal quale il bambino si alimenta e che il bambino stesso alimenta con le sue azioni. In questo modo l’adulto riconosce il ruolo del bambino e favorisce la sua autonomia assumendosi il compito di organizzare lo sfondo (spazi, tempi, regole, ecc…); in questo modo emerge direttamente il bambino in primo piano. Inoltre lo sfondo permette di legare tra loro le diverse esperienze del bambino nella realtà, conferendo loro senso.
In questa tipologia di progettazione emergono due tipi di sfondi: lo sfondo istituzionale (spazi, tempi, mediazione, regole) e lo sfondo narrativo (connotazioni e significati che si vogliono trasmettere, spesso con i bambini è più utile lo sfondo fantastico).

Fasi di una progettazione per sfondi integratori:

·         analisi situazione (conoscere bambini e bisogni)
·         definizione sfondo, definizione mappa e obiettivi
·         elaborazione nuclei progettuali, osservazione
·         controllo feedback e valutazione, documentazione
·          
Un esempio di sfondo integratore di un asilo è la simpatica nuvola Olga di Nicoletta Costa! Voi che altri sfondi integratori utilizzate?





Per realizzare la progettazione-programmazione educativo didattica le educatrici che adottano il modello dello sfondo integratore, utilizzano una mappa di percorsi, inizialmente proposti dall'adulto, ma aperti anche ad una evoluzione che tenga conto dei bisogni manifestati dai bambini; un insieme di giochi e attività collegate da un unico personaggio introdotto attraverso una storia.
L'intenzione è di offrire una cornice ben delineata all'interno della quale, però, il bambino è libero di apportare il proprio contributo personale; la spontaneità e la creatività sono gli ingredienti con i quali i bambini possono appropriarsi di proposte fatte dall'adulto per trasformarle in base ai loro bisogni e inclinazioni e crescere secondo un proprio originale percorso in modo attivo e personale.



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